Arrigo Boito digitale

Il Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della scomparsa di Arrigo Boito si è posto l’obiettivo di ricostruire digitalmente l’archivio documentale dell’intellettuale, compositore e letterato.

Per volere testamentario, tutti i documenti conservati presso la casa milanese di Boito passarono nelle mani del Sen. Luigi Albertini, che trasferì e ricostruì lo studio nella sua villa a Parella (Ivrea), nella stanza in cui Boito veniva solitamente ospitato, e successivamente agli eredi di questo che, nel 1969, decisero di donarlo alla Fondazione Giorgio Cini. La scelta nacque dall’esplicita volontà che il carteggio fra Eleonora Duse e Arrigo Boito andasse ad integrare l’archivio della grande attrice, già conservato a San Giorgio per decisione della nipote Sister Mary Mark. Questo importate lascito fu in seguito arricchito con l’arrivo di altri manoscritti e carte musicali di Boito. Nel 1982 lo studio, inclusa una parte dei documenti, fu trasferito per volere degli eredi e ricostruito nel Museo storico del Conservatorio di musica ‘Arrigo Boito’ di Parma. L’altra parte delle carte sono conservate presso l’Istituto per il Teatro e il Melodramma e l’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini.

 

Fondo Arrigo Boito

La ricostruzione digitale dell’archivio a cui il Comitato Nazionale si è dedicato si configura quindi come unica via per dare conto della complessità delle carte lasciate da Boito e per darne un’immagine unitaria. Tale ricostruzione si articola in più serie:

Nerone – carte preparatorie: in cui si ricostruisce il corpus di carte organizzate in cartelle numerate I-XXII conservate oggi in parte presso il Conservatorio di musica ‘Arrigo Boito’ di Parma e in parte all’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Altre stesure della tragedia, come del libretto e la particella dell’opera sono conservati presso l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini e catalogati nella serie “Scritti”, mentre ulteriori carte preparatorie sono giunte a Parma nel 2019 e sono state schedate nella serie “Studio Boito”.

Appunti ed esercizi: in cui si dà conto degli studi su metrica e ritmica che Boito ha condotto negli anni (alcuni appunti giovanili sono stati poi riutilizzati per la composizione del Nerone). Completano la serie gli schizzi e gli abbozzi musicali per Basi e Bote. Tutti questi materiali sono conservato presso l’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

Scritti: in cui si dà conto dei materiali conservati presso l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini. Nella prima delle tre scatole sono presenti i manoscritti dei libretti di Semira, Basi e Bote e Ero e Leandro; gli appunti preliminari alla stesura della novella Il trapezio e le pagine di “Rivista Minima” in cui questa è stata pubblicata. Mentre nelle altre due scatole è condizionato il materiale inerente al Nerone: manoscritti e stampe fotografiche; sia concernente la tragedia, sia alcuni abbozzi di partitura per l’opera lirica.

Collezione di cartoline: in cui sono raccolte le cartoline ricevute e collezionate da Arrigo Boito. Tali materiali sono conservati presso l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini.

 

Studio Boito

Nel 2019 l’archeologo ed erede di Boito, prof. Andrea Carandini, dona al Conservatorio di musica ‘Arrigo Boito’ di Parma, per riunirle allo Studio Boito, un faldone contenente carte autografe. Molte di queste sono inerenti al rapporto tra Boito e Giuseppe Verdi, inclusi alcuni appunti per una biografia verdiana e annotazioni per il Re Lear. Sono inoltre presenti appunti per Nerone e per la novella Il trapezio, studi di armonia e orchestrazione, riflessioni in merito alla legislazione sul diritto d’autore e su avvenimenti teatrali dalla metà dell’Ottocento alla morte dell’autore.

 

Arrigo Boito nel Fondo Eleonora Duse

Il lavoro di approfondimento sui manoscritti di Arrigo Boito è proseguito anche nel Fondo Eleonora Duse conservato dall’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini, nel quale è confluito il carteggio Duse-Boito che consta di circa ottocento missive, scambiate tra il 1884 e il 1905.
Inoltre fra le carte dell’attrice sono presenti i copioni manoscritti dei tre titoli di William Shakespeare: Antonio e Cleopatra, Romeo e Giulietta e Macbeth, tradotti da Arrigo Boito nel corso degli anni ’80 dell’Ottocento.

 

Arrigo Boito nel Fondo Piero Nardi

Attenzione è stata posta anche alla corrispondenza di Arrigo Boito presente nel Fondo Piero Nardi conservato dall’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini. Fra le carte di Nardi, primo biografo dell'intellettuale, figurano infatti lettere indirizzate da Arrigo Boito a Velleda Ferretti, Giuseppe Giacosa e Gian Francesco Malipiero.

 

Ricezione di Arrigo Boito

Completa il lavoro del Comitato Nazionale una banca-dati dedicata alla rassegna stampa su Arrigo Boito. In questa viene dato conto dello spoglio di periodici realizzato presso l’Università di Parma.

 

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