Boito librettista e compositore: Arrigo Boito e la genesi del Nerone nell'Archivio Storico Ricordi

5-17 Ottobre, 2019

Il Settore Casa della Musica del Comune di Parma realizza un innovativo ed affascinante percorso espositivo alla scoperta del Nerone di Arrigo Boito, in collaborazione con Archivio Storico Ricordi, che rende disponibili in questa occasione i propri esclusivi materiali iconografici e documentari.

La mostra, che si inaugura il prossimo 5 ottobre 2019 alle 16 nella sede di Palazzo Cusani, si snoderà tra Casa del Suono e Museo dell’Opera, dove saranno realizzati approfondimenti e ascolti storici, a cura dell’Archivio Storico del Teatro Regio, e lo spazio espositivo appositamente attrezzato al primo piano di Casa della Musica, che vedrà protagonisti i materiali di Archivio Ricordi.

Una ulteriore e preziosa collaborazione si realizza inoltre con il Dipartimento di Musicologia di Cremona, che partecipa a questa iniziativa mettendo a disposizione una vera chicca, i rulli per autopiano del Nerone, incisi nel 1924 proprio in occasione della prima rappresentazione alla Scala, il cui suono potrà rivivere oggi grazie ad un progetto di recupero guidato dal professor Pietro Zappalà, che interverrà con una dimostrazione esclusiva sul funzionamento dei rulli per autopiano domenica 13 ottobre alle ore 11 presso l’Auditorium di Casa della Musica

Sarà dunque l’occasione per offrire uno spaccato dell’iter creativo dell’opera Nerone, che ha accompagnato Arrigo Boito per gran parte della sua vita e che lo ha visto nel doppio ruolo di librettista e compositore: Archivio Storico Ricordi, considerato il più importante archivio musicale privato al mondo, oggi ospitato nella Biblioteca Braidense di Milano, conserva un’ingente e quasi unica quantità di materiali legati al Nerone: dagli splendidi bozzetti, recentemente restaurati, ai 160 figurini e alle tavole di attrezzeria, tutte opere straordinarie di Lodovico Pogliaghi, dai contratti alla corrispondenza, dalla rassegna stampa alla partitura con interventi di Toscanini, alle fotografie e molto altro. Una ricca collezione, che permetterà sempre nuovi studi su un’opera, la cui prima assoluta fu ritenuta all’epoca il più grande evento artistico dell’anno.